giovedì 9 gennaio 2014

CARM Cinque Allegri Ragazzi Morti. Spot n- ufficiale



Dunque è così. Si fanno i provini per lo spettacolo, le prove di fretta, si litiga il giorno prima della prima perché alla generale va tutto storto e poi si va in scena uguale.
Sì , accade cosi...Negli spettacoli normali. Non con Eleonora Pippo alla regia e Davide Toffolo dei "Tre Allegri Ragazzi Morti" che ha scritto la storia e la musica. Con loro si fanno i video provini da casa, l'incontro di persona, ci si ritrova a suonare e a vivere le battute, si fa pausa e lo spettacolo è sold out prima ancora di essere andato in scena. E si è felici. Felici di ritrovarsi tutti i giorni a sudarsi addosso e cantare, felici di dire agli altri che lo stai facendo. Felici di raccontare una storia e basta. E poi c'è Matteo Vignati, che è appena stato il mio meraviglioso Romeo nel "Romeo e Giulietta" di Gigi Proietti. C'è Maria Roveran che è l'attrice più figa di fatto e di talento che ci sia in giro , e c'è Libero Stelluti che si nasconde dietro gli angoli per farmi gli scherzi; c'e Simona Rossi, la coreografa, che disegna come un demiurgo la musica usando i nostri corpi e ci porta da Piazza Vittorio sacchetti pieni di arachidi da sgranocchiare. E poi ci sono io, che un po' suono e canto, un po' guardo, un po' bevo caffè. Questo sta accadendo durante le ultime prove di questi giorni... Per sapere cosa accade nello spettacolo dovrete vederlo.


Io dico che dovreste venire a vivere lo spettacolo al Teatro Litta a Milano, anche se è esaurito troveremo il modo di unirvi alla festa e alla storia dei Cinque Allegri Ragazzi Morti.

Ho finito lo spot. Un po' all'americana, pure un po' mieloso. Sarà che ho appena finito di mangiare i dolci fritti pugliesi che mi porto dietro da Natale e sono al picco di insulina nel sangue...... Ma ne vale la pena davvero.

mercoledì 27 novembre 2013

I LIBRI SONO HAMBURGER...?

Oggi pomeriggio affronto il gelo di Roma per andare alla libreria Mondadori. Cerco un libro di un certo Rudolf Steiner. Per evitare di perdermi tra gli scaffali alla ricerca dell'autore, con il rischio di arrivare alla cassa carica di qualsiasi cosa mi abbia incuriosito e di spendere l'affitto in libri, mi avvicino al punto informazioni, dove un ragazzo moro in divisa rossa sta smanettando con il pc del negozio. Sul cartellino appuntato sul suo petto c'è scritto :Marco Mondadori librerie.

"Ciao, cerco un libro di Rudolf Steiner... Il titolo è..."

Lui mi interrompe subito.

"Mi spiace, per queste cose deve andare in Libreria"

Cioè?

Rimango interdetta. Lui precisa:

"si, noi ormai siamo considerati centro commerciale, anche se ancora internamente lottiamo per avere un catalogo. Ci considerano 'centro commerciale' e i centri commerciali hanno solo titoli best seller, novità o grandi classici per le scuole."

Insisto. "Ma qui vendete libri, non posso ordinarlo?!"

Lui fa di no con la testa. "Perché non lo ordina su internet? Ormai è la cosa migliore. Si risparmia anche"

"Perché mi piace acquistarlo fisicamente" gli rispondo, anche un po' seccata.


A quel punto Marco si fa più vicino e mi spiega più dettagliatamente:
"Non dica che gliel'ho detto io, ma ormai le case editrici tematiche o più piccole sono escluse dalle grandi librerie , quasi non vengono neanche più rappresentate da agenti. Noi per esempio, con la casa editrice Antroposofica che pubblica Steiner, non abbiamo più nessun contatto da tempo. Non riceviamo neanche il rappresentante , anche se si presenta qui di persona. I nostri capi ai piani alti, gestiscono i negozi secondo le categorie 'centri commerciali' e 'librerie della città''. Noi siamo un centro commerciale. Lei Deve andare in una libreria della città. "

Per un attimo mi ricordo dei lunghi scaffali alla Mondadori a Milano in cui andavo ai tempi del liceo: c'erano pile di libri di Steiner... Neanche avessi chiesto libri introvabili o fuori produzione...


Esco in strada e non mi do per vinta, cercherò il libro da qualche altra parte. Troverò una ' libreria della città '. Chissà se lo è Feltrinelli. Eppure mi sento strana. Ho appena scoperto che la Mondadori non è piu considerata una libreria e la cosa , lo ammetto, mi ha alquanto scombussolato.
Per non parlare della classificazione adottata: nelle 'librerie della città' sono ammessi il catalogo, la varietà di titoli, la libertà di scegliere cosa vendere e cosa acquistare, mentre nel centro commerciale no. Al centro commerciale, si trovano solo libri best seller, con le copertine colorate come le caramelle e le buste delle patatine fritte. Chi va al centro commerciale non ha la possibilità nemmeno casuale di incuriosisrsi trovando una copertina monocromatica, un titolo con più di 4 parole, ma soprattutto il cliente non è considerato un lettore degno di un catalogo ricco e vario come quello delle 'librerie della città'. Certo, in città sono tutti degli intellettuali filosofi, mentre in periferia , nei paesi e soprattutto nei centri commerciali, sono tutti ignoranti e qualunquisti. No?!

Insomma per la legge di mercato è come se fossi andata da McDonald per ordinare un filetto, da Decathlon per una barca a vela, da Accessorize per un diamante. Scema, io.


Ma si può paragonare un libro ad un hamburger?

Sí, ma in realtà No. Sono confusa. A cena mangio un hamburger, mi è venuta voglia.

Stasera spegnerò la luce e prima di dormire invocherò lo spirito di Andy Warhol. Forse mi parlerà in sogno e avrò le risposte che cerco.



venerdì 22 novembre 2013

IO PARLO REGISTESE

Tra le tante, troppe, difficoltà del lavoro dell'attore c'è quella di riuscire ad interpretare la volontà dei registi, i quali hanno un vocabolario tutto loro per descrivere le loro esigenze. Le espressioni verbali di un regista sono giustamente riferite alla necessità di palesare la volontà del punto di vista principe e sovrano, quello di chi ha lo sguardo aperto alla totalità dell'opera filmica. Non a caso parliamo di Re - gisti. Peccato che spesso le esigenze 'regali' siano espresse in un linguaggio altrettanto esoterico al resto dei collaboratori e per decifrarlo si debba accumulare diversa esperienza. Vorrei sottolineare che adoro i registi, senza i quali mi sentirei una suddita spersa nel paesaggio feudale del set, tuttavia mi sento di riunire qui alcune delle espressioni da "re" che ho imparato col tempo a decifrare e invito chiunque ad aggiungerne altre in risposta. Non possiedo infatti così tanta esperienza da ergermi a traduttrice univoca del regale linguaggio.

"SEI TROPPO TEATRALE"
Ecco la peggiore dichiarazione di un regista all'attore. La traduzione è ' sei un cane, non ti chiamerò mai più, sei più falso del sosia di Elvis'. Fa eccezione il caso in cui questa frase sia pronunciata in sede di provino per fiction. Allora significa ' nel cast ci sono 2 attori professionisti su 20 ruoli. Sei l'unico che ha studiato recitazione. Si capisce troppo bene quello che dici. Se ti prendo sottolineiamo al mondo che sono raccomandati di dubbia provenienza'.

" IL PERSONAGGIO DELLA RAGAZZA E' PIÙ FRAGILE"
In questo caso il regista vuole che tu pianga, bell'attrice bionda con l'aria da bambina. Quindi nasconditi un secondo nell'angolo buio del set, pensa a tua nonna morta nella bara, oppure se il metodo non funziona, spruzzati un po' di vixsinex negli occhi come consiglia Giancarlo Giannini al Centro Sperimentale e il gioco è fatto. Piangerai lacrime da 'ragazza fragile' come uma fontana ( vacci piano in entrambe i casi... Rischi di aprire la voragine della nonna morta e portarti il pianto fino a casa ,oppure un bruciore agli occhi da ricovero ).


"QUESTA SCENA È PIÙ LEGGERA, BUTTALA VIA"
E' ora di dimenticate tutto il lavoro che hai fatto sulla scena, cercando sfumature di rimando all'intera sceneggiatura e sottotesti alle battute. Stampati un bel sorriso sulla faccia e dì la tua parte tutta dritta. É ora di rispolverare l'analisi logica del periodo che ti hanno insegnato in accademia e lasciare che scorra 'leggera' . Oppure se ti diverte di più, elimina la punteggiatura, dilla veloce al limite del comprensibile. Se hai qualche difetto di pronuncia ancora meglio. Muccino insegna.

"SII PIÙ INCISIVO, MA NON TROPPO PERÒ"
Su frasi di questo genere mi ci sono scervellata anni. E ancora non mi raccapezzo. Tuttavia ho capito che a volte è solo il tono di voce leggermente più alto o più basso che ai registi segnala maggiore o minore incisività. Una cosa è certa. Spesso tutte le pippe mentali che ci facciamo noi attori non servono a niente. Ci vengono date indicazioni riguardo a stati emotivi, quando invece al momento dobbiamo solo risolvere piccoli problemi tecnici, come ad esempio in questo caso il fonico potrebbe avere difficoltà di micro fonazione e timbrare un pochino di più lo aiuterebbe. Peccato che spesso al fonico che con la manina fa segno di alzare la voce, l'attore dia poco retta, ma elevi invece un'indicazione del regista alll'importanza di una missiva papale. Mi sembra di vederlo il fonico: al quarto ciak, dopo che vi ha pregato educatamente di dirla un po' più timbrata, esasperato vi ha messo il microfono sul colletto, sulla guancia , anzi nel naso, ma ancora non funziona , in cuffia il segnale arriva come una nuvola di fiato. Allora chiede umilmente al regista aiuto e il Re che fa? Vi manda in panico con la questio del "più incisivo". Come dice il proverbio... Chi è causa del suo mal....


Ci sono altre mille frasi, man mano che mi vengono in mente le scriverò. Segnalo però la traduzione di un espressione di un amico compositore di colonne sonore. SE il regista chiede che una musica sia 'PIÙ MISTICA' , la soluzione non è scrivere altri mille altri pezzi in sostituzione, bensì METTERE L'EFFETTO RIVERBERO A PALLA.

Amen.









martedì 10 settembre 2013

Piango

In questi giorni ho pianto. Diverse volte e per lo stesso motivo. Ho visto le immagini dei siriani vittime dell'attacco dei gas corrosivi, ho visto Obama che dichiara guerra e poi ho visto il Papa. Il Papa che ha chiesto il digiuno, ha invitato tutti i capi religiosi a unirsi a lui nella preghiera per la pace e ha incolpato l'industria bellica di essere la causa della guerra. E io ho pianto. Perché non se ne può più. Non se ne può più di un sistema politico ed economico che mira all'arricchimento di pochi, schiaccia i civili come fossero formiche e mangia la fatica, il dolore, la vita dei propri simili in nome del profitto. Portiamo i nostri cani a farsi la toletta, spendiamo affinché stiano bene, mangino le pappe migliori e poi lasciamo che un uomo, un nostro simile, dorma per strada e viva di stenti. Lasciamo che qualcuno decida per noi di uccidere in nome del denaro e Ci convinciamo che ' non c'e niente da fare, è cosi' , come se non dipendesse da Noi, fosse inevitabile. Mi viene in mente il liceo, la lezione di filosofia Su Adam Smith. Quel signore che ha pensato di giustificare il libero mercato creando un'identificazione tra il movimento di capitale e La volontà di Dio. scriveva di una "mano invisibile" che governa l'andamento del mercato. Abbiamo sostituito il concetto di Dio con quello di mercato. E io piango di dolore , di rabbia. Eppure non smetto di sperare, di credere che cambierà, perché non riesco ad accettare che la natura umana sia corrotta a tal punto da non mettere in salvo se non noi stessi , almeno i nostri figli. Piango di fronte alll'appello del Papa, non tanto per la nobiltà dell'iniziativa , quanto per il fatto che se lui ha sentito la necessita di una tale mobilitazione , significa che siamo di fronte ad un grande pericolo. Difficile concludere questo post,Ci sarebbe troppo da dire e da discutere. è un argomento vasto e queste poche righe , forse anche un po' confuse, sono solo la testimonianza di in pensiero tra una faccenda giornaliera e l'altra. Credo che l'azione , le decisioni da prendere ogni giorno siano le vere conclusioni di questo post e quelle dipendono dal sentire di ognuno di noi.

martedì 26 febbraio 2013

CARA ITALIA, INCAZZATA E' POCO

Cara Italia,

sono una ragazza di 26 anni, che fatica  ad arrivare a fine mese e lotta per riuscire a portare avanti il lavoro per cui ha studiato. Mia madre a 56 anni continua a lavorare e si trova a combattere con la precarietà, con tutte le difficoltà del momento, aspettando di arrivare all'età pensionabile. Se sarà fortunata porterà a casa poco più della minima. Ci sono state le elezioni. Ingovernabilità. E  la borsa è crollata al -5 per cento. Credo di non essere mai stata così  INCAZZATA  come in questo momento.
Se gli artisti, gli intellettuali, il mondo della cultura non sono stati  in grado di stimolare la coscienza e il "senso comune" per dirla come Kant, se non sono stati capaci di far aprire gli occhi sulla situazione che ci circonda ( vedi Mister B ai primi posti), allora siamo di fronte ad una crisi spirituale e CULTURALE oltre il limite della decenza. Il fatto grave è non aver considerato la candidatura di Berlusconi come un pericolo. Abbiamo avuto la puzza sotto il naso. Artisti, intellettuali, borghesi, laureati. Io per prima. La puzza sotto al naso del borghese di fronte a un burino.  Sere con amici a ribadire figurati-se-il-nano-rivince-non-lo-vogliono-neanche-in-Europa.  E giù con la satira , a prenderlo per il culo e forse indirettamente a fargli una grossa grassa pubblicità. Dopo la morte del possibile pettegolezzo e divertimento del governo Monti, è parso incredibile  riavere il nostro bersaglio preferito.  Mister B è il capro espiatorio di tutti i nostri mali, ma è  l'Italia stessa che lo lascia libero di fare quello che fà. Inutile elencare qui i pensatori che considerano l'arte il mezzo necessario per risvegliare le coscienze. Non abbiamo risvegliato proprio un emerito c...o, nonostante gli sforzi immani che vedo ogni santo giorno. Quello che accade dimostra che gli Italiani non hanno  capito assolutamente che Mister B è un fuorilegge e , ancora più grave,  è successo che lui ha potuto ancora una volta condurre la campagna elettorale a suon di  promesse-truffa. Volgarità,  qualunquismo, maschilismo  hanno scalzato i più fini pensatori e giornalisti.   Lo abbiamo preso in giro per tutto il tempo, ma è lui che ce l'ha messa in quel posto. Ha ragione Al Pacino ne "l'Avvocato del Diavolo" : "il male non lo vedi arrivare", o meglio non ti accorgi che sta arrivando fin quando non ti ha colpito alla gola. Cito un film perchè mi vergogno di disturbare gli antichi sapienti Greci con la storia del serpente che aspetta il nemico sotto la sabbia, per riferirmi a uno come Mister B.

D'altronde il panorama è sotto gli occhi di tutti : la disperazione è dilagante, radicata,  e si è votato per chi è stato chiaro nei propositi, seppur menzogneri.  Chi percepisce la presa per il culo ha votato Grillo, che ha presentato dei propositi  indiscutibili per buon senso e danno voce al pensiero comune , alla logica pragmatica di chi non occupa le poltrone dei privilegiati. Il Movimento 5 Stelle  si erge a opposizione di chi fino ad oggi ha tramato dietro alle nostre spalle per condurci al baratro: destre, sinistre, centri, centrini, politiche di chi "sale " in politica e di chi scende, senza distinzioni. C'è da sperare che funzioni davvero. La rabbia più atroce la provo nei confronti di chi avrebbe dovuto impersonare l'alternativa da anni e  ora, pur essendo stato considerato la soluzione scontata nelle previsioni,   non ha saputo nemmeno curare e accrescere l'ovvio consenso maturato grazie gli errori altrui. Anzi è scaduto nel ridicolo , tanto che ai più è rimasta una vaga idea di un giaguaro vestito da Gargamella. Non ha vinto nessuno e per questo hanno vinto tutti. Che vergogna. Impariamo dall'esperienza della Grecia e non lasciamoci condurre allo stato d'emergenza sociale.

Non chiedo molto. Voglio alzarmi alla mattina e sapere che potrò mettere al mondo un figlio, sfamarlo, farlo studiare, anche se non ho dietro le spalle l'eredità di nonni e padri. Parlo in prima persona perchè sono le esigenze della mia generazione. Voglio poter lavorare ed essere PAGATA giustamente per quello che faccio, pagare le tasse onestamente senza arrivare a zero. Invece le cose girano al contrario. Questo mese chissà se riusciremo a coprire le spese, anzi a FARE la spesa, disoccupati di Italia. Nessuno ora come ora AGISCE. Siamo al limite del rispetto dei diritti fondamentali: la garanzia del lavoro, la sopravvivenza. Che cosa hanno da "riflettere" i politici? Mentre loro riflettono, andiamo a rotoli. Una cosa è certa: se anche questa volta, in stato totale di necessità , lo stallo non sarà risolto, saremo di fronte all'ennesima vittoria del sistema sulla povera gente. Perchè sarà chi non ha niente a pagare. E' possibile? Su cosa si deve temporeggiare ancora? Vogliamo vedere i bambini svenire a scuola come in Grecia e in Spagna? Chiediamo davvero così tanto?

Lo spirito è sopito. Artisti unitevi, uniamoci. Diamo voce  di nuovo ai grandi che hanno saputo guidare lo spirito nel passato. Gridiamo orrore. Mostriamolo qual è. Forse riderne non è abbastanza. Dobbiamo averne paura,  trasmettere il pericolo. Siamo di fronte ai mostri. E siamo noi i primi ad essere spaventati. Scuotiamolo alle radici, e l'albero crollerà. La rivoluzione è necessaria farla dentro, nella coscienza di tutti, perchè se costruiamo mosse contro di noi, invece che per il miglioramento, allora non sappiamo più riconoscere il bene dal male.

E' dentro di noi che qualcosa si è spezzato.  Tocca rimboccarsi le maniche e ricucire le anime, amici.
.

venerdì 22 febbraio 2013

UOMINI E DONNE. PRIMO APPUNTAMENTO

No, Maria De Filippi non c'entra. Questo post è rivolto a tutti gli uomini che si lamentano del fatto che ci sono ragazze che non ci stanno alla prima sera. E meno male, dico io.

Il commento del ragazzo su una serata andata in bianco spesso è "con l'investimento di cena, benzina e vino che ho fatto... non me l'ha data...che str..a ".

Dunque mettiamo in chiaro una cosa: per uscire con un ragazzo , noi ragazze mettiamo in atto non solo un investimento in denaro , ma dobbiamo considerare anche una dose rilevante di pazienza e sopportazione.



Il  nostro investimento consiste in : parrucchiere, manicure, trucchi vari, creme per avere la pelle vellutata, profumo, spesso un vestito nuovo , estetista. Per non parlare delle ore che dobbiamo trascorrere a farci la ceretta ( che ormai in tempi di crisi è meglio fare da sole )  con le gambe attorcigliate al collo e  raggiungendo pose contorsionistiche da circo per riuscire a beccare il pelo più nascosto. E il dolore,  ragazzi, quello, non sapete neanche dove sta di casa. Il dolore dello strappo riuscito male  sull ' inguine è qualcosa che non si dimentica.

Dunque , cari scapoli in cerca di incontri amorosi fugaci e facili, sappiate che offrire una cena e un passaggio a casa non vi rende irresistibili,   perchè  per  venire all'appuntamento abbiamo speso in tempo e denaro quanto e forse  più di voi.  Il ricatto cavernicolo alla Briatore  "io spendo  dunque pretendo" lascia il tempo che trova . Anzi. Fa orrore.

Inoltre il sesso facile uso-consumo ha stufato abbastanza, a meno che siate Brad Pitt in incognito  in fuga da Angelina Jolie  per riscoprire l'avventura, o vantiate il fascino di Robert Downey jr in Sherlok Holmes. E per favore evitate la carta de "la faccio ubriacare"  perchè in certi casi ci vorrebbe un miracolo, altro che effetti allucinatori  dell ' alcool.

Accettare un invito a cena  per le donne significa "si esco con te, mi piaci,  POTREBBE essere un'incontro favorevole. VEDIAMO CHE SUCCEDE" . NIENTE DI PIù.

Per essere equi si direbbe che in quanto a "investimento" economico ed emotivo nella situazione del primo appuntamento, la partita uomo -donna sia pari con punteggio 1 a 1. Il gioco vero si svolge nel tempo passato insieme ed entrano in campo molti altri fattori che determineranno o meno il successo dell'azione in area di rigore.

Se a fine serata non siamo disponibili a salire a casa vostra, cari machi-squattrinati-incompresi, forse qualcosa è andato storto. Magari i racconti lacrimosi delle vostre storie passate ci hanno ammorbato,  avete esagerato con una dose eccessiva di Cool Water tanto che sembrava vi foste fatti un bagno nel profumo più dozzinale del secolo, oppure la vostra ostentata sicurezza di successo  visto "l'investimento" vi ha reso ridicoli al limite dell'assurdo. Della serie:  ragazzo-carino-che-mi-inviti-a-cena-e-io-accetto, se abbassi poco poco il mento e mi fissi per più di tre minuti in silenzio spalancando gli occhi , non sei sexy e misterioso, sembri un tonno lesso. Lo so che sei carino, l'ho capito, vogliamo fissarci tutta la sera?

Vorremmo naturalezza, sincerità, spensieratezza.  Magari verrebbe spontaneo a noi offrirvi la cena per sorprendervi, se anche voi ci avete sorpreso un pò.  E' chiedere troppo?

p.s.
A chi dei ragazzi pensasse "anch'io mi faccio la ceretta" ... rifletteteci un pochino prima di ripetere l'operazione . Le donne siamo noi! (a meno che proprio non abbiate degli zerbini al posto delle spalle...).

venerdì 18 gennaio 2013

Hegel Vs Ratzinger. Etero e Gay


Scontro tra titani: scendono in campo per l mondiali Hegel e Ratzinger.

 Hegel Scrive: L'amore supera il diritto legislativo, è qualcosa che va oltre ed è più importante. E' pertanto auspicabile uno Stato , Società e Famiglia centrate sull'amore piuttosto che sulle leggi. L'amore non ha i confini del diritto, fatto di opposizioni e bilanciamenti tra poteri e continue distinzioni; l'amore è antitesi a tutte le opposizioni e a tutte le molteplicità.

Dall' altra Ratzinger:  La Chiesa proclama instancabilmente che la famiglia è basata sull’istituzione naturale del matrimonio tra un uomo e una donna e, nel caso dei cristiani battezzati, è un contratto che è stato elevato da Cristo al livello soprannaturale di sacramento, attraverso il quale marito e moglie partecipano all’amore di Dio diventando una sola carne, promettendo di amarsi e rispettarsi reciprocamente, rimanendo aperti al dono dei figli da parte di Dio. 


Il filosofo ci parla dell'"amore" inteso come sentimento assoluto, che oltrepassa le barriere del desiderio sessuale, e affonda nel sentire profondo dell'essere umano ad essere in comunione con gli altri della sua specie. Una "comunione" spirituale così profonda da superare per importanza il diritto legislativo, anzi qualsiasi forma di regolarizzazione positiva: lo Stato, e la Società... Perfino la famiglia è  direttamente chiamata in causa come parte integrante della struttura legislativa senza ulteriori appunti al riguardo. L'amore si erge a spirito unificatore di tutti i conflitti e le divisioni.

Hegel ci parla d'amore. Un filosofo.


Ratzinger  insiste sul concetto di famiglia, una forma istituzionalizzata di "amore" che definisce "contratto". Questo "contratto" è elevato poi a "sacramento" da Cristo.  Beh... dal papa me lo aspetto. Ma l'amore? Caro papa mi parli dell'amore? E non rispondermi che l'amore è il momento in cui i due diventano una sola carne perchè cosi "partecipano" all'amore di Dio.
Quello si chiama "fare l'amore", mi dispiace. E nemmeno il proposito di "rispettarsi e onorarsi finchè morte non ci separi" è più considerabile come sigillo indistruttibile. La letteratura di tutti i secoli mi ha insegnato che sono stati celebrati più matrimoni per interesse assolutamente privi di un legame amoroso che matrimoni d'amore. Relegare l'amore a Dio mi fa sentire incapace di provare un sentimento simile visto il paragone del mio sentimento  a quello enorme e irraggiungibile della divinità. Ma io provo amore, perchè sminuirlo, pur nella sua dimensione umana?

Ratzinger. cita l'amore umano come secondario. Un papa, anzi un capo spirituale.


Dunque. Vorrei parlare dell'amore. Quello di noi umani. Quello profondo, quello che non è legato al sesso inteso sia come genere che come atto sessuale.  Quello che come mi suggerisce Hegel può sorpassare le barriere positive anzi, deve essere fondativo per qualsiasi altra forma di pensiero organizzativo.
Quello che permette agli orfani di chiamare "mamma" una donna che non è geneticamente tale. Quello che permette di considerare "fratelli" le persone che  si incontrano sul cammino della vita e non hanno i tuoi stessi genitori.Quello che dovrebbe essere la base del matrimonio. ...Mi sembra che queste affermazioni siano in linea con l'insegnamento dell'Altissimo...
Io amo mia madre, mio padre, il mio patrigno che mi ha adottato, i miei fratelli di sangue, i miei fratellastri, i miei fratelli acquisiti. Amo alcuni amici profondamente, li considero fratelli, madri e padri. Mi innamoro delle persone per il loro spirito, uomini e donne che siano. Perchè hanno un'anima grande. Perchè partecipiamo gli uni della vita degli altri in una lunga catena di bene. Questo mi permette di avere una famiglia molto grande, caro Ratzinger, che non ha niente a che vedere con l'istituzione della famiglia basata sul "contratto" del matrimonio. Amare non coincide con il desiderio sessuale, nè con i legami di sangue. Ce lo insegna la storia di Abele e Caino. No? Erano fratelli di sangue eppure si sono scannati. 
Se il fatto che io ami profondamente uomini e donne per il loro spirito, significa essere etichettati con parole come "etero", "gay" ,"bisessuale", allora io sono tutte queste cose.


Hegel 10 , Ratzinger 0