In questi giorni io non appaio come soggetto dei miei sogni, ma sono spettatrice passiva delle vicende che accadono a Mister B: un giovane uomo bruno e alto sempre in giacca e camicia, ma senza cravatta.
Questa notte mi sono addormentata verso le due e ho assistito al suo tentato omicidio...
Questa notte mi sono addormentata verso le due e ho assistito al suo tentato omicidio...
Mister B (by Mimosa) |
Mister B, all'inizio del sogno, si trovava al lavoro. La sua postazione computer era circondata da porte a vetri dietro le quali B notò un’andirivieni sospetto . Quella mattina in particoare gli sembrava che i suoi colleghi lo osservassero furtivamente. Lo turbò una donna: una quarantenne con occhi grandi azzurri e i capelli biondi raccolti sulla nuca. Dimostrava meno della sua età , ma era vestita da donna anziana con una camicetta di pizzo larga e una gonna longhette a vita alta grigio fumè. B avrebbe voluto sorriderle se non fosse stato irritato da uno strano presentimento e dalla sensazione pungente di non averla mai vista in nessun reparto del palazzo.
Lei lo fissò attraente, camminando lentamente lungo i vetri senza mai battere le palpebre.
B era inquieto, ma capì di trovarsi in pericolo solo quando squillò il suo telefono. Era un certo M., il suo amico più fidato che lavorava in un altro settore dell'organizzazione della società di cui,come raccomandato dai suoi capi, non avrebbe dovuto conoscere nessuna operazione . M. gli raccomandò di allontanarsi immediatamente dall’ufficio e di chiudersi in casa fino a nuove direttive, pena :la sua morte.
Quando fu a casa, chiuse a doppia mandata la porta, serrò le finestre, tappò tutti gli scarichi delle tubature e si mise sul letto.
Fissava il soffitto cercando la spiegazione di ciò che gli stava accadendo tra le crepe dell’intonaco. Passarono ore o forse giorni, non si sa. Dormì e si risvegliò più volte fino a quando scorse un insetto camminare sull’orlo di una crepa . Uno scorpione rosso attraversò il soffitto, scese sulla parete, poi percorse un tratto di parquet e salì sul suo letto.
Si infilò sotto le coperte mentre lui inerte non osava muovere un muscolo. Perché Mister B non scappò?
Si alzò terrorizzato e corse verso il telefono per chiamare aiuto. La linea era staccata. Prese la chiave per aprire la porta di casa e mentre la girava nella serratura, gli sembrava di perdere forza nelle mani .
Scese in strada gridando e chiedendo aiuto, ma la lingua stava cominciando a gonfiarsi e la sua capacità di gridare e parlare si faceva ogni minuto più flebile. Nessuno per strada pareva accorgersi di lui o sentire la sua voce.
Entrò nel primo negozio che vide:" Materassi per tutti". Il negozio sembrava deserto, quando spuntò la testa della commessa tra i materassi in esposizione... era nuda con un uomo e si rivestì in fretta per parlare con lui. Mister B ciancicò qualcosa con la lingua gonfia di veleno di scorpione e lei gridò per difendere il suo amante: ”Giuro che lui non c’entra. Io ho già pagato tutto!”
Mister B esasperato si ributtò in strada. Sentì le mani perdere qualsiasi capacità di reazione. Entrò nell’atrio dell’hotel di fronte al negozio di materassi . Lo accolse un'inserviente vestita di verde con un cappellino da pilota bordato d’oro . Lui tentava di gridare e si sforzava di alzare le mani per farle capire a gesti che era in pericolo di morte e aveva perso non solo la capacità di parlare ma anche l’uso delle mani.
Siamo attrezzati per i disabili (by Mimosa) |
“Non si preoccupi, non si agiti. Siamo attrezzati anche per i disabili !” disse lei con il sorriso timbrato sulla faccia. Estrasse un deplian dalla giacca e lo aprì davanti agli occhi di Mister B. : “Abbiamo stanze per tutti i gusti. La singola viene 31 euro più 10, se vuole la colazione.”
Mister B era di nuovo in strada… Cercava di trascinarsi con tutte le sue forze verso una stazione di taxi quando i suoi piedi si paralizzarono del tutto. Cadde sul marciapiede. Le gambe non davano più segni di vita, le braccia erano dure e inerti, la lingua era così gonfia da impedirgli di respirare. Aveva quasi perso i sensi quando una macchina si fermò.
“Sono un medico…. Si sente bene?”
Con una pompetta simile a quella per spruzzare i profumi riuscì a sottrarre un po’ di veleno dal suo corpo. Infilò una cannuccia nella ferita e a furia di pompare, spruzzò il sangue infetto in una bottiglietta.
Mister B perse i sensi.
Quando si svegliò era di nuovo in un letto, ma le finestre erano spalancate e tutti gli scarichi aperti: era in ospedale sotto osservazione di un tizio che si aggirava per la stanza . L'uomo dichiarò di essere l’ispettore di polizia e gli disse che non era stato lo scorpione ad avvelenarlo: uno dei suoi colleghi aveva infilato un potente veleno nel piccolo contenitore spray che Mister B era solito spruzzare sulle lenti degli occhiali per pulirli. Si sospettava di una donna… una certa S che nei giorni precedenti era stata assunta presso la società in sostituzione di una segretaria che si era data malata e poi era stata trovata strangolata nel suo letto.
”Perché la vogliono morto Mister B.? gli chiese il commissario.
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