venerdì 18 gennaio 2013

Hegel Vs Ratzinger. Etero e Gay


Scontro tra titani: scendono in campo per l mondiali Hegel e Ratzinger.

 Hegel Scrive: L'amore supera il diritto legislativo, è qualcosa che va oltre ed è più importante. E' pertanto auspicabile uno Stato , Società e Famiglia centrate sull'amore piuttosto che sulle leggi. L'amore non ha i confini del diritto, fatto di opposizioni e bilanciamenti tra poteri e continue distinzioni; l'amore è antitesi a tutte le opposizioni e a tutte le molteplicità.

Dall' altra Ratzinger:  La Chiesa proclama instancabilmente che la famiglia è basata sull’istituzione naturale del matrimonio tra un uomo e una donna e, nel caso dei cristiani battezzati, è un contratto che è stato elevato da Cristo al livello soprannaturale di sacramento, attraverso il quale marito e moglie partecipano all’amore di Dio diventando una sola carne, promettendo di amarsi e rispettarsi reciprocamente, rimanendo aperti al dono dei figli da parte di Dio. 


Il filosofo ci parla dell'"amore" inteso come sentimento assoluto, che oltrepassa le barriere del desiderio sessuale, e affonda nel sentire profondo dell'essere umano ad essere in comunione con gli altri della sua specie. Una "comunione" spirituale così profonda da superare per importanza il diritto legislativo, anzi qualsiasi forma di regolarizzazione positiva: lo Stato, e la Società... Perfino la famiglia è  direttamente chiamata in causa come parte integrante della struttura legislativa senza ulteriori appunti al riguardo. L'amore si erge a spirito unificatore di tutti i conflitti e le divisioni.

Hegel ci parla d'amore. Un filosofo.


Ratzinger  insiste sul concetto di famiglia, una forma istituzionalizzata di "amore" che definisce "contratto". Questo "contratto" è elevato poi a "sacramento" da Cristo.  Beh... dal papa me lo aspetto. Ma l'amore? Caro papa mi parli dell'amore? E non rispondermi che l'amore è il momento in cui i due diventano una sola carne perchè cosi "partecipano" all'amore di Dio.
Quello si chiama "fare l'amore", mi dispiace. E nemmeno il proposito di "rispettarsi e onorarsi finchè morte non ci separi" è più considerabile come sigillo indistruttibile. La letteratura di tutti i secoli mi ha insegnato che sono stati celebrati più matrimoni per interesse assolutamente privi di un legame amoroso che matrimoni d'amore. Relegare l'amore a Dio mi fa sentire incapace di provare un sentimento simile visto il paragone del mio sentimento  a quello enorme e irraggiungibile della divinità. Ma io provo amore, perchè sminuirlo, pur nella sua dimensione umana?

Ratzinger. cita l'amore umano come secondario. Un papa, anzi un capo spirituale.


Dunque. Vorrei parlare dell'amore. Quello di noi umani. Quello profondo, quello che non è legato al sesso inteso sia come genere che come atto sessuale.  Quello che come mi suggerisce Hegel può sorpassare le barriere positive anzi, deve essere fondativo per qualsiasi altra forma di pensiero organizzativo.
Quello che permette agli orfani di chiamare "mamma" una donna che non è geneticamente tale. Quello che permette di considerare "fratelli" le persone che  si incontrano sul cammino della vita e non hanno i tuoi stessi genitori.Quello che dovrebbe essere la base del matrimonio. ...Mi sembra che queste affermazioni siano in linea con l'insegnamento dell'Altissimo...
Io amo mia madre, mio padre, il mio patrigno che mi ha adottato, i miei fratelli di sangue, i miei fratellastri, i miei fratelli acquisiti. Amo alcuni amici profondamente, li considero fratelli, madri e padri. Mi innamoro delle persone per il loro spirito, uomini e donne che siano. Perchè hanno un'anima grande. Perchè partecipiamo gli uni della vita degli altri in una lunga catena di bene. Questo mi permette di avere una famiglia molto grande, caro Ratzinger, che non ha niente a che vedere con l'istituzione della famiglia basata sul "contratto" del matrimonio. Amare non coincide con il desiderio sessuale, nè con i legami di sangue. Ce lo insegna la storia di Abele e Caino. No? Erano fratelli di sangue eppure si sono scannati. 
Se il fatto che io ami profondamente uomini e donne per il loro spirito, significa essere etichettati con parole come "etero", "gay" ,"bisessuale", allora io sono tutte queste cose.


Hegel 10 , Ratzinger 0


lunedì 14 gennaio 2013

ALLA RICERCA DI FORME INTELLIGENTI DI VITA


Mi telefona un'amica che  non vedo da tempo: "Mimosa ho un progetto interessante su cui potremmo lavorare insieme... ci vediamo per parlarne?"

In questo periodo di poco lavoro prendo al volo l'appuntamento.
"Vengo domani mattina verso le undici a casa tua, parliamo e poi scappo a Prati per un pranzo di lavoro".

La mia amica si presenta con un'ora e mezzo di ritardo e mi chiede di poter usare internet per farmi vedere sul computer alcune pagine web. Si mette in silenzio a usare il mio mac fino a quando all'una in punto le dico: " Ma non sei in ritardo per il tuo pranzo di lavoro?"
Lei mi guarda sorpresa poi sorride e mi dice: "Ah si, ma non ci vado più, vorrei finire con te."
Capisco che ha bluffato con me per  ottenere in fretta di vedermi.
Mi sento costretta ad aprire il frigorifero e a riesumare la passata di pomodoro del '99 per cucinare un piatto di pasta al sugo. Metto la pentola piena d'acqua acqua sul fuoco, soffriggo la cipolla col pomodoro e , proprio quando butto la pasta lei mi dice: "Non mangio pasta, dieta Dukan"
Poi ci si chiede perchè le collaborazioni di lavoro tra donne non funzionano...
Tuttavia non getto la spugna: il nostro incontro di oggi DEVE essere produttivo. Quindi serro la mascella e conto col pensiero fino a dieci per evitare di risponderle male.

Ascolto tutto quello che ha da dirmi: sembra che mi voglia affidare un compito molto importante in un progetto da realizzare e mi dico "beh che gran ficata" !
Il mio ego è anche appagato dell'attenzione che lei mi dimostra quando esprimo il mio punto di vista al riguardo. Ad un certo punto però mi viene da chiederle esattamente quale ruolo mi darebbe a livello burocratico all'interno del progetto.
Ed ecco che spunta fuori "La moglie di.... "
In sintesi: "la moglie di... " figurerebbe come il capo decisionale che si occupa delle pubbliche relazioni e figura come organizzatrice generale di tutto, e invece io dovrei essere quella che svolge il lavoro effettivo facendosi un culo così senza che nessuno lo sappia.

Vediamo un pò se ho capito bene: se "le amanti di... " vengono additate da tutti perchè scalano le montagne a furia di p---i extraconiugali, "le mogli di..." possono scavalcare gli altri senza macchia perchè fanno i p---i ufficiali. Giusto?
Ma io dico: perchè non si può considerare una donna per gli obbiettivi che ha raggiunto DA SOLA nella vita? Sposate o amanti le donne vengono  considerate in base alla posizione sociale del proprio compagno.  E non è certo la prima volta che capitano cose così: "Andiamo a incontrare la moglie di... che ci può mettere una buona parola con gli amici del marito! "
Quello che mi sconvolge però è che chi va a parlare con "le mogli di " non si rende conto che queste donne  non hanno nessun potere effettivo perchè i loro mariti  sono i primi a rendersi conto che la maggior parte delle persone che le avvicinano lo fanno per interesse e quindi si guardano bene dal prendere in seria considerazione i nuovi arrivati.

Io mi rifiuto di credere che  noi donne dobbiamo ancora sottostare a questo tipo di logiche. Non è raro infatti che anche donne intelligenti e capaci abbiamo al loro fianco uomini altrettanto intelligenti e potenti.  Queste ultime finiscono per essere classificate loro malgrado in base al matrimonio concluso piuttosto che per le loro capacità. Anzi, se,malauguratamente , nella coppia la donna  occupa socialmente un ruolo più importante del marito, ecco che il povero "lui" è additato come "uomo zerbino", "poco virile", "ectoplasma".
Se infine una donna  sceglie di non sposarsi ecco che per definizione si dice "racchia" o "zitella" al contrario di uomini maturi non accoppiati che appaiono "scapoli", "eroi" sopravvissuti agli schemi obbligati del matrimonio.


Continuiamo a cercare "forme di intelligenza" su altri pianeti e nello spazio. Io comincerei a cercarle prima sul pianeta terra, visto che ancora non siamo in grado di valutare una persona per le sue capacità, senza considerare  discriminanti esteriori come il sesso o la posizione sociale.

venerdì 11 gennaio 2013

Il Gatto e la Volpe

Ieri sera ho avuto le budella attorcigliate per più di due ore. Davanti alla televisione come la maggior parte degli italiani, ho assistito all'esibizione nazionale del triangolo Santoro, Berlusconi, Travaglio.
Il dibattito politico si è ridotto a mero spettacolo televisivo. Nessuna attenzione reale ai contenuti e al dibattito costruttivo. Ancora una volta il Cavaliere ha vinto, ha spostato l'attenzione mediatica sugli accadimenti plateali e ha svicolato da un reale confronto. Allo stesso tempo i punti della sua campagna elettorale sono ben passati, proposito di abolizione Imu compresa. Anzi, è risultato per l'ennesima volta  un uomo pratico e si è mostrato vittima indebita dell'apparato giudiziario. Il silenzio di Travaglio di fronte alla lettura della lettera contro di lui scritta dai "consulenti del mattinale", è apparso come il disarmo della resistenza.
Tuttavia credo che in tutto questo ci sia un grave errore di fondo: da spettatori intellettuali, professionisti, disoccupati, operati, liberi professionisti, ci aspettavamo un "dibattito", un "confronto", un "dialogo", ma non abbiamo ricordato che Silvio occupa un posto nella politica, mentre Santoro e Travaglio sono due giornalisti. Ci siamo lasciati illudere dalla recita di un dibattito tra pari, quando di fatto non era presente un leader della controparte con il potere di contraddirlo.   Si potrebbe dire che la trasmissione stessa abbia partecipato alla campagna elettorale di Silvio. il risultato di stamattina è nove milioni di spettatori. Bingo per la trasmissione e bingo per Silvio. Chi è il gatto? Chi la volpe?